Blog del Dott. Luca Giangrande ad uso e consumo dei suoi pazienti e non.
Pensato per approfondire e discutere sulla salute e la qualità della vita in un mondo sempre più ripiegato su se stesso e sul personale, dove è necessario invece ritrovare il gusto della cooperazione ed aiuto reciproco.

Naturalmente io sono quello con la barba!

sabato 28 gennaio 2012

l'adolescenza!

Non sono più piccoli, ma non sono ancora grandi. Il loro corpo cambia e spesso non sanno come gestire questi cambiamenti. Hanno bisogno di sentirsi amati, ma senza che il mondo invada il loro spazio. La tempesta ormonale crea dei veri disagi fisici, l’incapacità a dirigere in nuovo corpo e le proprie azioni creano sfiducia e disistima. Il genitore accorto deve sostenere il proprio figlio, ma senza essere indulgente.

Insomma, per i ragazzi l'adolescenza è un periodo che può essere veramente critico. E a farne le spese sono tanto i figli quanto i genitori. La soluzione non è mai facile, ma il trucco sta nel
ricordarsi come eravamo noi alla loro età, cercare un dialogo senza pregiudizi con il figlio adolescente, contrattare con lui da pari a pari diritti e doveri reciproci.
Uno dei luoghi dove il ragazzo “subisce” la tirannia del mondo è la scuola. Quante volte è capitato che vostro figlio vi ha detto "Non voglio studiare più"? E alla minaccia è seguita una dimostrazione con una serie di insufficienze a scuola.
la  costrizione non serve a nulla, anzi peggiora le cose. Proviamo a parlargli, a capire dov'è il problema, a fargli comprendere quanto comunque sia importante l'istruzione e aumentare le sue capacità in ogni campo, a prescindere dagli insegnanti e da ciò che pensano i compagni.
Non credete alle storie che racconta sugli insegnanti, del tipo "Ce l'ha con me", "Mi interroga apposta per mettermi un impreparato". A meno che l'insegnante non sia del tutto folle, vostro figlio sta cercando soltanto di scaricare le sue responsabilità sull'altro. Non giustificatelo su tutto! E’ importante coinvolgerlo sulle scelte sia quotidiane che future: Cosa vuole dalla sua vita? Come pensa di raggiungere questi obiettivi? Cosa può aiutarlo? Cosa può ostacolarlo? Cosa vuole per sé? E cosa è disposto a dare per ottenerlo?
E’ molto importante che si riesca a fargli comprendere che maggiore libertà significa maggiore responsabilità!

A volte per le ragazze il problema principale sembra ridursi alla linea. Il confronto con le compagne di classe  porta un'adolescente a convincersi di essere troppo grassa. Spesso però è un sintomo di insicurezza più profonda. Il proprio corpo non viene accettato perché si identifica con il genitore del suo sesso e non vuole essere come lui! In questi casi, bisogna fare molta attenzione: il passo verso anoressia e bulimia può essere molto breve .
Siate molto aperti con vostra figlia; ricordate che il suo corpo sta cambiando rapidamente e forse lei non riesce a gestire la crescita del seno o dei fianchi in maniera adeguata. Soprattutto, siate presenti; se lavorate tutto il giorno, utilizzate i momenti in cui siete a casa per parlare con lei, chiedere cos'ha fatto a scuola o durante la giornata, senza farlo sembrare un interrogatorio di polizia. Se ha un hobby, magari chiedetele come procede e, se avete tempo, proponetele qualche volta di aiutarla. Insomma,incoraggiatela e datele sicurezza. 

Un atteggiamento tipico di questa età è la trasgressione. Vestirsi in maniera strana oppure contrastare apertamente valori tradizionali o ancora mostrare ostilità e disobbedienza verso tutto ciò che dite, esprimersi in modo volgare e farcito di parolacce è il primo passo verso l'indipendenza che vostro figlio sta tentando di fare, spalleggiato dai suoi compagni.
Qui è molto dura perché un genitore non può competere con gli amici e la “compagnia”. Per farlo avrebbe bisogno di stare molto tempo con lui , ma è proprio quello che il ragazzo non vuole! Vuole stare con gli amici. A nulla vale tentare di mimetizzarsi da adolescente e andare ai concerti con lui. Siete il suo genitore! Lasciategli il suo spazio ma sorvegliatelo! Invece pretendete un vostro spazio con lui, contrattate una controparte: se i sabati sono sacri, pretendete un film assieme ogni tanto, discutete da pari a pari, anche dei “suoi” argomenti.
Non mettetevi muro contro muro, otterreste l'effetto contrario o una chiusura da parte sua; cercate invece di parlargli, di capire quali sono le sue amicizie, chi frequenta, senza essere però invadenti. Cercate un punto di raccordo tra voi e lui, ma fategli sempre capire che lui è il figlio e voi i genitori.

Ricordiamoci che ogni risultato raggiungibile è frutto di un compromesso e di una contrattazione. A questa età il ragazzo comprende.  Ricordiamoci che le punizioni sono un buon metodo di educazione solo se accompagnate da una spiegazione e non imposte, altrimenti vostro figlio le considererà un dispetto nei suoi confronti e non imparerà nulla, chiudendosi sempre più.

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